Labirinto di mughi (vacanze 3)

Labirinto di mughi incomincia
il sentiero che candido inoltra
il mio sguardo nel cuore del sasso
bianco e roso dal tarlo del tempo

Accarezzano mani i calcari
levigati da innumeri passi,
poi detriti di falda e la roccia
modellata dal ghiaccio e dall’acqua

Un rifugio compare oltre il dosso,
una grotta di guerra è dinnanzi.
Tutto intorno una pietra deserta
e quel cielo che chiama più in alto

Rif.Dodici Apostoli, 10.VIII.2015

13 pensieri su “Labirinto di mughi (vacanze 3)

  1. …alla marina le dune fan paravento al mondo che è oltre
    così che tutto è cielo e mare e una striscia di rena

    e io
    con una gabbianella candida dal passo cadenzato
    giallo palmata
    lenta
    sculettando

    sui palpiti marini lievi ove è rena zampettiamo
    e siamo
    di questo universo
    le uniche e io d’incanti presa…
    nel mio pensiero appollaiata

    sono su un mondo nuovo
    diverso
    3 miglia marine tutto
    e in questo spazio
    che poi oltre è mistero

    sospesa e cheta sono e di pensieri vago sfrenata

  2. …si disperde prima il rio favara
    e il mare lo lambisce solo di onda lunga
    a ridosso di un costone che mischia calcari e argille
    di pessime qualità
    entrambi
    e
    da questo lato
    ponentino
    la vista è subito preclusa

    girando orario
    canneti e dune la fanno da padroni
    così è presto orizzonte
    poi
    seguendo
    levante si apre libero
    e l’occhio
    spazia le sue tre miglia marine
    dei nove che conformano il litorale
    tutto
    rena
    sahariana

    e poi il mare
    il canale di sicilia
    quella parte incuneata nel golfo della smirne
    che tunisi è più a nord e pare incredibile

    e il giro ritorna al rio favara ove un legno
    che navigò tempi migliori
    peschereccio
    lacero
    la rena frena e tempeste sconquassano

    che sia
    dissolto che
    ad altro
    inglorioso
    più non serve

    un rio un legno un arco sbilenco di tre miglia la mia prigionia

  3. Non ho mai sofferto di nostalgia per la mia terra, che natia mi è difficile dire quale, avendo aperto gli occhi in una e poi mirate più d’una; ma passai dalla fanciullezza alla maturità in quella di cui do colori spesso in parole qui. Sebbene Milano mi ha cinque volte di più di quanto mi ebbe quella, la vecchiaia è lì che mi tiene prigioniera e l’angolo qui descritto è una delle mie celle lì. Se tu ci andassi, non riscontreresti il mio dire, che l’uomo dune e canneti ha dissolto, il rio favara estinto, case e strade ha fatto sorgere come funghi popolando di genti e traffici intensi e macchine di mare sono dappertutto. Così è svanito il mistero selvatico, ma non nella mia mente.

  4. …vorrei essere interessante
    sempre
    ma
    soprattutto
    a chi percepisco interessante
    perché
    interessandosi di me
    io possa gioire di loro…

    così io gioisco di te anche di nascosto

  5. …alla catena 7 anni
    quanto bastava a farla uscire dalla cuccia
    divorata dalle pulci
    nel fango della brutta stagione
    alla polvere nell’altra
    atterrita da lampi e tuoni e scrosciare di piogge
    impossibilitata a fuggire i fuochi dicembrini
    sicuramente traumatizzata da bambini con petardi e altri malanni
    dai suoi tre mesi la vita sua ebbe a difendere accanita
    così che ora
    a casa
    mia
    protetta dagli affetti che non ebbe
    la sua nuova cuccia
    la casa tutta che l’accoglie libera
    protegge
    strenua
    da chiunque intruso
    e fa sentire la sua voce
    forte
    ritenendo territorio suo
    scala e cortili e giardini
    che l’accolgono libera
    per le passeggiate
    d’ogni giorno…

    ma dei bimbi
    del maltempo
    degli scoppi
    trema ancora come un
    fuscello
    incontrollabile
    e non ha rifugio alcuno

    il suo manto a pelo corto è tutto bianco paglierino
    bianche sono le ciglia
    la coda ha a ricciolo e le orecchie piegate dietro cadenti
    pesa 8kg
    e fa a noi di casa un mondo di feste ad ogni piè sospinto
    annusa attenta ogni odore di cibo
    che se ne afferra non lascia neanche con le cattive
    così
    caccia lucertole e insetti
    che fortuna loro non prende mai
    (almeno io credo)
    una volta ebbe a prendere una raganella tutta in bocca
    la sputò subito disgustata sbavando
    e la poverina svignò vispa saltellando lesta come un leprotto
    un’altra volta afferrò i resti rinsecchiti d’un topino
    con nostra grande preoccupazione di avvelenamento
    fummo fortunati
    era al guinzaglio
    e uno strattone glielo fece cadere
    ama rotolarsi su resti a lei odorosi
    (non c’è verso a non farglielo fare)
    alcune volte da finire in vasca
    per noi umani
    puzzolenti assai
    abbaia a certi specialmente se torvi di aspetto
    (ad alcuni mimando un morso e noi si teme che addenti)
    rincorre biciclette buttandosi cieca in strada
    (e ancora non c’è verso a fermarla)

    questa è lilly affettuosa tanto cocciuta assai

  6. …mio fratello quasi gemello
    all’età di 5 anni
    beccò un morso ad un polpaccio
    così il medico del posto
    prescrisse per cautela
    il vaccino antirabbico
    una serie di punture tutte nel pancino
    che
    egli
    fece
    come accogliendo
    fiero
    un medagliere
    al
    valore…

    ma noi tutti lo si diceva sfortunato

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