Io so già questo lato dell’onda,
la risacca che torna alla spiaggia
ferma e solita d’ogni mio andare.
Porta via questa nave dal porto.
Dammi l’oltre che affoghi la norma
così pallida, vuoto vagare
per stagioni consuete, equilibrio
di chi dorme sognando se stesso
Fammi slancio che affronti l’azzurro
del Tuo cielo lontano e la notte
del mio cuore confuso, del nulla.
Fammi essere vita che sboccia
9.VII.2018
Mi hai fatto tornare in mente questa canzone:
Che ne pensi?
Indubbiamente la canzone parla di onde, ma mi sembra in modo assai diverso da me … dopotutto, io, qui, sono ancora ferma a George Gray, con la sua disperazione attenuata dal mio essere credente … si capisce?
Non c’è scienza senza conoscenza…
Ecco, appunto 🙂
molto bella, la versione italiana è ricca di tensione e musicalità, si sente una ricerca di parole significative di uno stato d’animo intenso, teso verso la trascendenza
Talora è bello sentirsi letti … Grazie
🙂