Dipinto di Stefania Nicolini
Prende il petto mollezza e la voglia
di vederti la pelle, toccarti
senza stoffe frammezze e negli occhi
fondi cupo sgomento si acquieti
Bramo ancora l’amore e la carne
tua pudica condurre a contrarsi
in un brivido grande e le mani
tue su me, che mi frughino ovunque
Sono tua, senza velo ti aspetto,
le tue labbra percorrano il corpo
che ti dono. Tu dammi lo spasmo
cui anelo e l’angoscia si franga
Il mio petto a te s’offre e la bocca,
l’ombelico rotondo ed il ventre
che fa donna il mio esserti sposa.
Tu ricolmi d’amore dolcezza
Siamo giunti alla sera e ti voglio
come quando ventenne mi offersi
a te e noi fummo uno nel corpo
e nell’anima e dentro gli sguardi
Impacciato fu quel primo amplesso:
inesperti scoprimmo la carne
e la vita mutò allora il corso.
A Dio portami ancora: io t’amo
Dammi pace, ristorami ancora
ben più vizza d’allora ed esperta;
già l’affanno mi prende. Tu dammi
solo tutto e saremo concerto
28.V.2022
Una bellissima sinfonia!
Grazie
Un abbinamento parole ed immagine potente.
Ma non conoscevo quella immagine prima che google me la mostrasse… Le parole vennero prima, intendo, prendendo spunto da altro…